UGO NESPOLO ( Mosso 1941 Wikipedia 🇮🇹) ACRILICI SU CARTA OPERA UNICA

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Descrizione

UGO NESPOLO ACRILICI SU CARTA OPERA UNICA

 

Foto originali del prodotto offerto

Carta 31 x 44

Cornice in legno grezzo + vetro 54 x 66

 

Provenienza direttamente dallo studio del maestro con dedica

Biografia

Ugo Nespolo trascorre la sua infanzia nel biellese prima di trasferirsi a Torino dove il padre Libero lasciata la piccola industria di materie plastiche attiva un commercio di strumenti di misura ed articoli tecnici. A Torino frequenta il Liceo, poi l’Accademia Albertina di Belle Arti dove si diploma in Pittura con Enrico Paulucci e all’Università degli Studi di Torino alla Facoltà di Lettere e Filosofia si laurea in Lettere moderne con una tesi in Semiologia.

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi di Nespolo nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, quelli in cui esplodono le tendenze popseguite dalle ricerche concettuali e poveriste.

Le sue prime mostre personali si tengono alla Galleria Il Punto a Torino. La sua ricerca mai legata in maniera assoluta ad un codice espressivo si caratterizza per la ricerca di contenuti ironici ed eclettici che, sempre, segneranno il suo lavoro. Nespolo in questi anni esplora molte possibilità espressive rivisitando le istanze delle Avanguardie Storiche, il Futurismo, il Dadaismoe osservando la crescente influenza della Pop Art in arrivo dall’America.

Negli anni d’esordio si lega a figure della cultura italiana e torinese, in particolare col filosofo Gianni Vattimo ed Edoardo Sanguineti, capofila del Gruppo ‘63 e della neoavanguardia, scriverà testi e poesie per le prime mostre personali di Nespolo nel 1966.

Nei tardi anni Sessanta fa parte della Galleria di Arturo Schwarz, Milano, con la quale poco dopo esporrà a New York, Chicago ed in Belgio. In quegli anni la Galleria conta tra i suoi artisti Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman, Baj. La sua prima mostra milanese (5 marzo 1968) Macchine e Oggetti Condizionali è presentata da Pierre Restany. Il clima e l’innovazione di questa mostra verranno colti da Germano Celant che conierà poi il movimento dell’Arte Povera, alle cui mostre iniziali Nespolo partecipa; come ad esempio a 10 per un Percorso, Galleria Arco d’Alibert, Roma; Con-temp-l’azione, Galleria Gian Enzo Sperone, Galleria Il Punto, Galleria Christian Stein, Torino; Deposito d’Arte Presente, Torino.

Nel 1967 con Ben Vautier realizza a Torino il primo Concerto Fluxus Italiano dal titolo Les Mots et Les Choses. Inizia a viaggiare intensamente negli Stati Uniti dove entrerà in contatto con le realtà Newdada, Fluxus e con il New American Cinema. Gli incontri di Nespolo con alcuni autori e fondatori del gruppo come Jonas Mekas, P. Adams Sitney, Gregory Markopoulos, Yōko Ono, Andy Warhol, Regina Cornwell daranno il via ad una sua ricerca filmica molto personale. Diventa quindi uno tra gli iniziatori di quel fenomeno espressivo e di ricerca che verrà anche definito Cinema degli Artisti. I suoi film popolati di artisti–interpreti come Lucio Fontana, Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Allen Ginsberg, Edoardo Sanguineti, verranno proiettati in molti musei internazionali tra cui Centre Pompidou, Parigi; Tate Modern, Londra; Reina Sofia, Madrid; Philadelphia Museum of Art, Filmoteka Polska, Varsavia; Museo Nazionale del Cinema, Torino; Fondazione Prada, Milano; Biennale di Venezia.

Anni Settanta

Negli anni Settanta Nespolo vince il Premio Bolaffi (1974) e realizza Il Museo (1975-76), opera monumentale di 10 metri prima evidenza dell’elemento di rilettura–scomposizione dell’arte altrui che caratterizzerà molti suoi lavori, mettendo in pratica il tema della citazione tipica del pensiero postmoderno. L’opera sarà esposta per la prima volta nel 1976 al Museo Progressivo d’Arte Contemporanea, Livorno; viaggerà in seguito in Europa e negli Stati Uniti.

In questi anni Nespolo sperimenta con diverse tecniche: ricamo, intarsio con materiali pregiati (ebano, madreperla, avorio, porcellana, argento) come reazione all’accademia poverista ed omaggio alla maestria esecutiva di Giovan Battista Foggini.

Sin dai primi anni Settanta Nespolo lavora con il concetto del “portare l’arte nella vita”, operazione che implicherà il rapporto con l’Arte Applicata e il tentativo di coniugare le due distinte anime delle culture High e Low.

Il sodalizio con Enrico Baj porta all’apertura a Milano del Premiato Studio d’Arte Baj & Nespolo[1] e l’amore per la Patafisica, derivata anche dai numerosi viaggi ed incontri parigini, culminerà nella fondazione dell’Istituto Patafisico Ticinese nel 1979. Raymond Queneau, fondatore dell’OuLiPo e Satrapo patafisico, approverà il libro di logica formale Verità e Menzogna un’alternativa logica[2] scritto da Nespolo nel 1969 pubblicato dall’Editore Schwarz.

In questi anni Gian Paolo Prearo pubblica a Milano un volume monografico sull’opera di Nespolo scritto da Enrico Crispolti. Seguono mostre alla Galleria Blu e Studio Marconi, Milano; Galleria de’ Foscherari, Bologna; Christian Stein, Torino; Herbert Lust Gallery, Chicago; Camden Arts Centre, London; Arras Gallery, New York. Dal 2 luglio 1978 partecipa alla mostra Dalla Natura all’Arte, Biennale di Venezia (1978).

L’attività cinematografica iniziata nel 1966 con i film Grazie Mamma Kodak, La galante avventura del cavaliere dal lieto volto con Lucio Fontana ed Enrico Baj, Buongiorno Michelangelo con Michelangelo Pistoletto, Boettinbianchenero con Alighiero Boetti, prosegue con Un Supermaschio, Andare a Roma e Lo spaccone.

Anni Ottanta e Novanta[modifica | modifica wikitesto]

L’attività espositiva di Nespolo prende il via con la mostra personale alla Civica Galleria d’Arte Moderna, Ferrara; Casa d’Arte Nespolo, Palazzo della Permanente, Milano; mostra antologica La Bella Insofferenza, Villa Croce, Genova; in catalogo la poesia Nespoleide di Edoardo Sanguineti.

Partecipa alla mostra L’identité Italienne al Centre Pompidou, Parigi. Nel 1982 la mostra personale alla Arras Gallery, New York; con testi di Furio Colombo.

Nel 1984 la rassegna personale Le Cinéma diagonal al Centre Pompidou, Parigi; nel 1988 la mostra personale al Festival di Spoleto.

Disegna nel 1986 scene e costumi per la prima americana della Turandot di Ferruccio Busoni allo Stamford State Opera e nel 1990 le scene ed i costumi per Don Chisciotte di Paisiello al Teatro dell’Opera di Roma. Nel 1990 la mostra personale al Palazzo Reale, Milano; con testi nel catalogo Electa di Gillo Dorfles e Gianni Vattimo.

In questi anni Nespolo assume la direzione artistica di Richard Ginori e ha inizio la collaborazione con la storica Vetreria muranese Barovier & Toso. Il suo interesse per la ceramica dà vita all’ampia mostra al Museo della Ceramica, Faenza; ed in Giappone all’International Ceramic Festival, Shigaraki. A Venezia la mostra personale La Passerella con sculture in vetro di Barovier & Toso. Mentre è del 1991 la mostra personale A Fine Intolerance alla Galleria Borghi, New York; seguita dalla personale Pictura si instalatu al Museo Nazionale d’Arte Rumena, Bucarest. Nel 1997 una serie di mostre itineranti in America Latina prendono il via dal Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires; poi al Museo de Arte Contemporáneo de Córdoba, Château Carreras, in seguito al Museo Municipal de Arte Moderno, Mendoza; ed infine al Museo Nacional de Artes Visuales, Montevideo.

Nel 1998 realizza per la città di San Benedetto del Tronto una scultura di dieci metri, in acciaio dipinto, “Lavorare Lavorare Lavorare, Preferisco il Rumore del Mare.”

Dal 2000

Mostra antologica Nespolo+Napoli a Palazzo Reale, Napoli a cura di Flavio Caroli. Nei primi mesi del 2001 torna al cinema con Film/a/To interpretato da Edoardo Sanguineti e presentato al Centre Pompidou, Parigi. Mostra personale a Fukuinell’ambito di Italia in Giappone 2001.

Nel 2002 prende il via la sua opera di decoro delle ventisei Stazioni della nuova Metropolitana di Torino.

Presenze, 70×100, Acrilici su legno, 2020

Nel 2003 mostra personale al Museo d’Arte Moderna di Mosca; Accademia Russa di Belle Arti a San Pietroburgo e Museo Nazionale di Minsk. Dopo una mostra all’Istituto Italiano di Cultura, Parigi; due mostre personali durante il Festival del Cinema di Locarno seguite in autunno da una vasta personale al Museo nazionale della Cina, Pechino. Il 2004 inizia con la personale al M. K. Čiurlionis National Art Museum, Vilnius, Lituania; poi mostra al Museo d’Arte Moderna, Canton; e al Guangdong Museum of Art, Guangzhou. Il 2005 inizia con la mostra personale al Museo Poldi Pezzoli, Milano; e con la realizzazione del film Italiana per Cinecittàinterpretato da Giancarlo Giannini.

Nel 2007 la Fondazione Festival Puccini gli affida la realizzazione delle scene e costumi per Madama Butterfly. Nello stesso anno disegna il Drappellone per il Palio d’Agosto a Siena e tiene una mostra personale nel Palazzo Pubblico della Città. Il 2008 vede una mostra personale alla Walter Wickiser Gallery, New York.

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino allestisce una mostra antologica sulla sua attività cinematografica. Partecipa a Palazzo Grassi, Venezia alla mostra Italics: Arte Italiana fra tradizione e rivoluzione, 1968-2008, mostra che si trasferisce poi al Museum of Contemporary Art, Chicago.

Nel 2009 il Museo Nazionale del Bargello, Firenze; gli dedica un’antologica, Novantiqua, con quaranta opere.

Del maggio 2011 è la personale La bella intolerancia al Museo nazionale delle belle arti, Avana, Cuba. Il 21 ottobre dello stesso anno, Nespolo assume la carica di Presidente del Museo Nazionale del Cinema, che manterrà fino al 2014.

Nel Maggio 2012 si tiene la sua mostra personale al Museum Nasional Indonesia, Jakarta. Nel giugno mostra all’Art Centre Bahrain National Museum. A Luglio dello stesso anno, la sua mostra Il Numero d’Oro al Museo Lev Tolstoj Jàsnaja Poljàna, Russia, mentre ad Ottobre The Years of the Avantgarde, personale alla Galleria d’Arte Moderna, Torino.

A Dicembre del 2014 per il Festival di Spoleto USA, Charleston; Nespolo disegna scene e costumi per l’opera barocca di Francesco Cavalli Veremonda, l’Amazzone di Aragona.

Nel 2015, si susseguono tre importanti appuntamenti internazionali con proiezioni cinematografiche alla Tate Modern, Londra; Centre Pompidou, Parigi e alla Peggy Guggenheim Collection, Venezia.

That’s life è il titolo della personale alla Fondazione Puglisi Cosentino, Catania; con 170 opere esposte. Nel 2017 disegna per Rai Yoyo una serie di cartoni animati in 52 episodi. La serie vince il Primo Premio a Cartoons on the Bay. In giugno mostra personale al Centro d’Arte Contemporanea del Montenegro (Dvorak Petrovica). Da Ottobre 2017 la personale A modo mio al Centro Saint-Bénin, Aosta.

Nel 2018 disegna lo storico calendario per l’Arma Nazionale dei Carabinieri. A Febbraio del 2018, Swatch per festeggiare i 35 anni dalla fondazione dello storico brand organizza alla Cité du Temps, Ginevra; la mostra personale di Nespolo dal titolo Numbers. Il catalogo è concepito dal matematico Piergiorgio Odifreddi.

Dal 19 aprile al 25 maggio la Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze; rende omaggio all’attività editoriale di Nespolo con la mostra Il trionfo dei libri. A maggio 2019, al Huangpu District, Shanghai, Cina; si tiene la mostra personale sul cinema di Nespolo dal titolo Doppio Schermo, Film e video d’Artista dagli anni Sessanta.

Il 29 gennaio 2019 l’Università degli Studi di Torino conferisce a Nespolo la Laurea Honoris Causa in Filosofia. Nel luglio 2019 s’inaugura la mostra antologica Fuori dal coro a Palazzo Reale, Milano.

Nel 2022 firma l’immagine-locandina del quarantesimo Torino Film Festival.

Filmografia

Ugo Nespolo lavora moltissimo anche in ambito cinematografico. Parte ad esplorare il mondo del cinema negli anni ’60, diventando un punto di riferimento in Italia per quanto riguarda il Cinema d’Artista. Come scrive Nespolo sul suo sito “Partii. con la Bell & Howell 16 millimetri con lo Zoom Angenieux alla scoperta del cinema e fui fortunato. […] Allora pensavo ad una sorta di “teatro fotografico” pieno di improvvisazioni e di materiali bizzarri. Il tentativo è stato quello di approdare in un territorio magico ed in perenne, instancabile movimento, un gioco insomma in cui la razionalità era bandita per lasciare il posto ad un libero creare associazionistico, suono ed immagine, movimento e colore, senso e non senso.[3]

 

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