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RICCARDO LICATA ( 1929-2014 Wikipedia) 🇮🇹Tecnica mista su carta spagnola del 1990
650,00€
Descrizione
Condizioni come da foto
RICCARDO LICATA ( 1929-2014 Wikipedia 🇮🇹)
Tecnica mista su carta spagnola
Opera unica 66,5 x 20 cm
Regalo cornice con vetro 78 x 32
Riccardo Licata (Torino, 20 dicembre 1929 – Venezia, 19 febbraio 2014) è stato un pittore e mosaicista italiano.
Nasce a Torino il 20 dicembre del 1929. La sua famiglia si trasferisce dapprima a Parigi e poi a Roma, dove vive dal 1935 al 1945. Nel 1946 si trasferisce con la madre a Venezia. Nel 1947 s’iscrive al Liceo Artistico. Studia la cultura della Bauhaus e inizia a cimentarsi con il mosaico. Conosce gli artisti Santomaso, Vedova, Viani, Turcato, Birolli. Nel 1949 – con altri giovani pittori: Ennio Finzi, Tancredi Parmeggiani, Bruno Blenner e con lo scultore Giorgio Zennaro – costituisce un gruppo di tendenza astratta[1].
Nel 1950 s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia e comincia ad esporre. Partecipa con un grande mosaico alla Biennale di Venezia del 1952 e, l’anno successivo, alla Triennale di Milano[senza fonte]. Conosce Gino Severini, che raggiungerĂ a Parigi come assistente alla cattedra di mosaico, l’anno successivo. Inizia a vivere tra Parigi, frequentandovi gli studi di vari artisti, e Venezia, dove mantiene il proprio. Diventa docente di mosaico all’Accademia di Belle Arti di Parigi e, dal 1970, insegna tecniche dell’incisione a Venezia. Nel 1963 vince il premio Michetti. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1964, 1970 e 1972, alla Quadriennale di Roma, alle Biennali di Parigi, San Paolo e Alessandria d’Egitto.[senza fonte]
In questo periodo sviluppa e definisce quello che poi diventerĂ il suo linguaggio artistico: una specie di alfabeto, composto da simboli e tratti grafici, che caratterizzerĂ gran parte della sua produzione, in particolar modo negli oli su tela, nelle tecniche miste e nelle serigrafie a tiratura limitata. Questi tratti – che Licata stesso definisce lettere immaginarie, una “scrittura grafico-pittorica” che trae ispirazione dal linguaggio musicale[2] – vengono usati dall’artista per comporre le opere che lo renderanno famoso.
Suoi grandi mosaici sono installati in spazi pubblici di cittĂ italiane e francesi, quali Genova (Palazzo dei lavori pubblici), Bourgoin-Jallieu, Sault-lès-Rethel, Lilla (UniversitĂ ), Perpignano, Monza (largo di via Italia), Reggio Emilia (Camera del Lavoro), ecc. Si è occupato anche di scenografie teatrali (Medea di Euripide, nel 1978 a Treviso, Teatro Comunale) e di balletto (Ichspaltung di Giuseppe Marotta nel 1980 a Venezia, Teatro Goldoni). Sue opere si trovano presso Musei d’Arte Moderna di Venezia, Milano, Mulhouse, Alessandria, Roma, Torino, Varsavia, San Paolo del Brasile, Vienna, New York, Stoccolma, Firenze, Stoccarda, ecc. La Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ha allestito dal 31 marzo al 1Âş maggio 2007 l’importante mostra: “Riccardo Licata. Diari di viaggio”, nella quale sono stati esposti acquarelli e disegni del maestro, eseguiti su diversi album su carte pregiate.
Presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia – Sala Regia e Sala delle Battaglie – a Roma, nel gennaio/marzo 2009, si è tenuta, inaugurata alla presenza di alte cariche dello Stato e del Ministro per i beni e le attivitĂ culturali, l’importante rassegna “Riccardo Licata e le stagioni dello spazialismo a Venezia”, che ha ripercorso, proprio nell’anno in cui compiva 80 anni, la carriera artistica del maestro, anche approfondendo il confronto fra il percorso del pittore negli anni Cinquanta e Sessanta e quello di tutti gli altri artisti veneziani, suoi contemporanei, che aderirono in quegli anni alla corrente spazialista, geniale e rivoluzionario movimento artistico che influenzò profondamente l’arte europea nel Dopoguerra grazie al lavoro del suo teorico e fondatore, Lucio Fontana, che ne avviò la nascita a partire dal 1947.
Nell’anno 2009, la cittĂ di Venezia, per celebrare gli 80 anni del pittore e mosaicista, ospita nel prestigioso Palazzo Ducale una grande mostra di mosaici e vetri. Nello stesso anno Venezia ospita inoltre, presso la sede espositiva della ex Chiesa di Santa Marta, “Porto D’Arti”, evento collaterale alla 53ÂŞ Biennale d’arte (progetto che figurerĂ nel Catalogo generale della stessa Biennale e in tutte le comunicazioni dell’Ente), in cui il maestro, che giĂ annovera ben 8 presenze alla Biennale Veneziana, espone unitamente ad altri 7 artisti italiani di fama internazionale, tra i migliori esempi italiani